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Le ospiti di Plutonia: Valentina Cervi

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valentina cervi 1

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Valentina Cervi è una di quelle attrici che hanno il cinema nel sangue, complice l’essere figlia del regista Tonino Cervi, e nipote dell’attore Gino Cervi.
Romana, classe 1976 (ha un anno meno di me, ma poco importa), debutta sul piccolo schermo nel 1986, e al cinema nel 1988 con la commedia Mignon è partita, di Francesca Archibugi. Da lì in poi recita in una marea di film, vincendo diversi premi, riconoscimenti e nomination ai Nastri d’Argento. Il punto è, come ho già affermato altre volte su questo blog, è che il cinema italiano non offre nessuna varietà di ruoli (specialmente femminili). Si va dalla commedia per i finto-trentenni al dramma pseudopsicologico, magari d’autore.
Non c’è null’altro.
E allora la grande occasione per Valentina Cervi si manifesta all’estero, negli States, dove viene chiamata per partecipare al serial di successo True Blood, nel ruolo della vampira Salome Agrippa. La Cervi raccoglie consensi e fans, dimostrando ancora una volta che altrove ci sono altri entusiasmi, e un rispetto totale e spontaneo dei cosiddetti prodotti popolari, o di genere.
Non ha un profilo Twitter, ma la potete trovare sulla sua pagina Facebook ufficiale.

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Valentina Cervi (born 13 April 1976) is an Italian film and television actress.
Valentina was born in Rome, Italy. She is the daughter of director Tonino Cervi and granddaughter of the famous Italian actor Gino Cervi. Cervi started her acting career at age ten in Carlo Cotti’s 1986 film Portami la luna. She also played an English-language role in Jane Campion’s 1996 The Portrait of a Lady.
In 2011, she appeared as Arianna in BBC TV’s Italian detective mini-series Zen. The London Times commenting on her role as follows: “Zen (Rufus Sewell) need only walk into a Lavazzatore for [a] B-movie-rank Gina Lollo to press her amples into his chest. An interview with one courtesan [Cervi] was conducted … with her in bra and fishnets, the interrogation interrupted by the command ‘zip’ as he dressed and undressed her”.[2] She also appeared as “Valentina” in Canale 5′s series Distretto di Polizia in 2011.
Cervi appeared as Bertha in Cary Fukunaga’s 2011 film adaptation of Jane Eyre. She was cast as the ancient vampire Salome in the HBO television drama True Blood. This is her official Facebook fanpage.

Gallery – Valentina Cervi

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Le ospiti di Plutonia: Sarah Felberbaum

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Sarah Felberbaum 1

Sarah Felberbaum è una delle celebrità (brutto termine, ok, urge sinonimo) che seguo da più tempo.
L’apprezzavo quando era una VJ per conto di MTV – quando ancora questa emittente era una bella, piccola realtà italiana – l’ho apprezzata in alcuni film, e l’ho poi conosciuta anche come scrittrice.
Nata a Londra nel 1980 da madre britannica e da padre newyorchese, tuttavia italianissima, un passato da modella, un presente da attrice e forse un futuro ancora da scrittrice.
Bellezza elegante e al contempo “carnale”, Sarah è una ragazza che sa farsi apprezzare anche per il suo essere non sovraesposta al gossip, nonostante il suo recente fidanzamento con Daniele De Rossi, e la sua carriera in costante ascesa.
Conosciuta tempo fa via mail, proprio per merito del suo primo romanzo, posso testimoniarvi il suo carattere gentile ed educato, uno disponibilità fuori dal comune e un bel modo di esprimersi e di comunicare.
Di questi tempi vi pare poco? Direi di no.
- Sciocca nota personale: ho scelto Sarah come volto di uno dei personaggi della mia game novel, Tomato Moth, come testimonia la copertina del capitolo sei.
E ora, foto!

Gallery di Sarah Felberbaum

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Le ospiti di Plutonia: Dido

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Dido, nome con cui è nota Dido Florian Cloud De Bounevialle O’Malley Armstrong, nata il giorno di Natale del 1971, a Londra.
Dido è una delle mie cantanti preferite. Lo è sempre stata, fin dal suo esordio e dalle prime hit, tra cui quella Thank You, che per qualche mese è stata la suoneria di un mio vecchio cellulare.
Come superflua nota personale vi rivelo che Dido è anche una di quelle cantanti che mi fa compagnia quando scrivo. La sua musica, a metà tra il pop d’autore, l’elettronica d’atmosfera e il malinconico non compiaciuto, è perfetta per le mie corde emotive.
Dei suoi dischi non si può fare a meno di celebrare la grande cura riservata agli arrangiamenti, anche grazie alla collaborazione con suo fratello Rollo, già leader dei Faithless, nonché grande musicista.
Inutile (o forse no) aggiungere che Dido è apprezzabile anche nel suo essere elegante e riservata, bella ma non appariscente.
Dopo la morte del padre molti la davano in crisi, infatti ci ha fatto aspettare anni prima di tornare sul mercato. L’ha fatto recentemente con Girl who got away, titolo deliziosamente ironico, ma soprattutto disco più solare dei precedenti, e decisamente godibile.
La potete seguire sul suo sito ufficiale, in cui trovate anche tutti i suoi riferimenti social.
Bentornata Dido!

The Guests of Plutonia: Dido

Dido

Dido is the stage name of Dido Florian Cloud De Bounevialle O’Malley Armstrong. She was born on Christmas Day of 1971, in London.
Dido is one of my favorite singers. It always has been, since her debut and the first hit songs, including the Thank You, that for a few months was ringing to my old phone.
As a personal curiosity I reveal that Dido is also one of those singers who acts as my background music when I write. Her songs, halfway between pop auteur, electronics, atmospheric and melancholic, are perfect for my emotional chords.
Of her records we must emphasize the great care given to the arrangements, also thanks to the collaboration with her brother Rollo, leader of the Faithless, and great musician himself.
Needless (or maybe not) to add that Dido is appreciable even in its being elegant and discreet, beautiful but not flashy.
After her father’s death, many journalists thought that Dido was in personal crisis; is no coincidence that she made us wait years before returning to the market. She has recently returned with Girl who got away, deliciously ironic title, but above the previous record more energetic, and very enjoyable.
You can follow Dido on her official website, where you will also find all her social references.
Welcome back Dido!

Gallery

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Le ospiti di Plutonia: Oona Chaplin

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Oona Chaplin 2

Per completare la due giorni dedicata a Game of Thrones, ho deciso che la mia ospite di oggi sarà una delle attrici non citate nell’articolo di ieri, ma che comunque ha attirato la mia attenzione (soprattutto per l’espressività dimostrata nell’episodio 3×07).
Sto parlando di Oona Chaplin (classe 1986, spagnola), interprete di Talisa Maegyr, promessa sposa di Robb Stark, il Re del Nord. A dire il vero Talisa è uno dei pochissimi personaggi introdotti ex novo per la versione televisiva delle Cronache.
Nei libri di Martin la bella fanciulla che fa perdere la testa a Robb in realtà si chiama Jeyne Westerling, membro di una casata nobiliare minore delle Terre dell’Ovest. Talisa è quindi un elemento nuovo di zecca, pensato per il solo GoT.
La sua interprete, la bella Oona, è nientemeno che la nipote del grande Charlie Chaplin e la figlia di Geraldine Chaplin. Come si suol dire ha la recitazione nel sangue (e nel destino).
La potete anche seguire sul suo profilo ufficiale di Twitter. Pare molto simpatica, non a caso dichiara di “amare ridere e vedere la gente che ride”.
Vi lascio con un po’ di belle foto.
Buona domenica.

Oona Chaplin gallery

 

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Le ospiti di Plutonia – Intervista a Giorgia Würth

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Giorgia Wurth 3

Con oggi lancio una piccola variante alla rubrica della domenica, quella dedicata alle ospiti femminili del mio blog.
Mi sono infatti detto: perché non provare a ospitarne qualcuna per davvero? In fondo a volte per ottenere un’intervista basta chiederla.
E infatti…
Inauguriamo quindi questo spazio con una presenza d’eccezione, l’attrice italiana Giorgia Würth, di cui qualche tempo fa ho pubblicato una monografia, con tanto di gallery fotografica. La trovate qui.
La scelta è tutto fuorché casuale, come vedrete leggendo l’intervista. Ho cercato infatti di riallacciarmi agli argomenti solitamente trattati qui su Plutonia Experiment; devo ammettere che il risultato è davvero soddisfacente.
Inoltre, se avrete la pazienza di proseguire nella lettura, troverete anche un bonus: un film intero, inedito e nuovo di zecca, con Giorgia come protagonista, da vedere gratuitamente in streaming.
Enjoy!

Quattro chiacchiere con Giorgia Würth

Giorgia in "Dark Resurrection".

Giorgia in “Dark Resurrection”.

 

A.: Ciao Giorgia, benvenuta sul mio blog! Come molti miei lettori ricordano, ho già scritto una monografia che ti riguarda. Dai commenti ricevuti in quell’occasione ho scoperto che sei una sorta di icona per gli appassionati di fantascienza. Merito dei tuoi ruoli in Dark Resurrection e nel cortometraggio Afterville. Sbaglio o è un genere in cui ti trovi particolarmente a tuo agio?

Giorgia: Diciamo che la fantascienza è un genere che, paradossalmente, più che guardare mi piace fare. E dato che in Italia se ne fa pochissima, sono stata molto fortunata a prendere parte ai due progetti che hai citato, e soprattutto a lavorare con registi visionari e geniali come Angelo Licata, Fabio Guaglione e Fabio Resinaro.
Tra l’altro, ti confesso che io la trama di Dark Resurrection non l’ho mai capita !! Ogni volta chiedevo al regista di spiegarmela, finchè poi, esausto, si è arreso alla mia ignoranza in materia!

A.: Al momento sei in uscita con due film. Uno di essi, The President’s Staff, di Massimo Morini, è stato realizzato appositamente per il Web (ed è visionabile integralmente all’indirizzo linkato). Si tratta di un film di genere, un thriller atipico. Ci vuoi dire qualcosa di più su questo progetto?

Giorgia: The President’s Staff è il mio primo film in inglese. Si tratta di un’operazione low budget pensata per il web ed il mercato estero, che si svogle nell’arco di 24 ore nelle Studio Ovale della Casa Bianca (ricostruito con grande cura a Genova dal bravissimo Andrea Corbetta). Il presidente degli Stati Uniti (Tomas Arana), due tecnici delle fibre ottiche (Chance Mullen e Tommy Campell) ed una stagista (io) si ritrovano blindati e minati nella Stanza Ovale senza poter comunicare con l’esterno, ritenendo, inizialmente, che si tratti di una minaccia terroristica. Invece … Il tutto diretto dal mitico Massimo Morini.

A.: Il mio blog si occupa soprattutto di film, romanzi, fumetti (e altre forme creative/artistiche) che hanno a che fare col fantastico, con l’immaginifico. In Italia questo settore sembra essere in crisi profonda. Credi che progetti come The President’s Staff, pensati per il pubblico del Web, possano aiutare a ricostruire un pubblico di appassionati?

Giorgia: Credo che sia giunto il momento di pensare a nuove formule produttive e ad un diverso ed alternativo tipo di fruizione, soprattutto per i giovani. I soldi sono sempre meno, e questo da una parte rappresenta un insidioso ostacolo, ma dall’altra una ghiotta opportunità per lasciare spazio a chi ha talento e a chi ha davvero urgenza di comunicare qualcosa, in qualsiasi forma. Insomma, non è più il tempo degli sprechi e delle raccomandazioni (o almeno spero!!!).

Giorgia Wurth

A.: C’è poi l’altro film in uscita, Una notte agli studios, di Claudio Insegno, che se non sbaglio sembra essere soprattutto una dichiarazione d’amore per quello che rappresenta Cinecittà. Ce ne puoi parlare un po’?

Giorgia: Due attori sfigati ed una giornalista, che per una bizzarra coincidenza si incontrano negli Studios, si trovano a dover salvare Cinecittà da un nemico che vuole distruggerla per costruirci un parco a tema. Per farlo dovranno attraversare vari set e generi cinematografici: si catapulteranno così nell’antica Roma, nel Medioevo, negli anni ’70 e in un horror, dando così inizio ad una fantastica avventura senza fine. E’ un fantasy, una storia che piacerà molto ai bambini. Ma purtroppo Cinecittà la vogliono distruggere anche nella realtà…

A.: Forse tu non lo sai, ma sei capitata in un covo di voraci lettori e di aitanti scribacchini :) E, consequenzialmente, forse non tutti i visitatori del mio forum lo sanno, ma tu sei anche una brava scrittrice! Il tuo primo romanzo, Tutta da rifare, è stato un bel successo di pubblico e di critica. Quando pubblicherai il tuo secondo libro? Ci puoi anticipare qualcosa?

Giorgia: Beh, intanto grazie e complimenti al covo!
Ho appena terminato la prima stesura del mio secondo romanzo, ma non so ancora quando (nè se) uscirà. Parla di handicap, sesso, danza. E amore.

A.: Per Giorgia Wurth il fascino femminile si esprime soprattutto… ? Completare l’affermazione a piacere :)

Giorgia: Boh… E’ un mistero. Per questo è così irresistibile.

A.: Per concludere: un film, un libro e una canzone che hai visto/letto/sentito di recente, e che ti hanno lasciato qualcosa di positivo.

Giorgia: Melancholia di Lars Von Trier.
Open di Andre Agassi.
Tu, quanto tempo hai? di Roberto Vecchioni.

Giorgia Wurth 2

Potete gratuitamente vedere in streaming il film The President’s Staff, sul sito di Cubovision.

Un grazie enorme a Giorgia per la disponibilità, la gentilezza dimostratami, le foto e tutto il resto!

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Le altre ospiti di Plutonia

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Le ospiti di Plutonia: Kirsten Dunst

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La cosa divertente è che fino a pochi anni fa Kirsten mi diceva poco, forse niente. Anche nella trilogia di Spiderman non l’ho particolarmente amata, pur riconoscendola perfettamente a agio nel ruolo di Mary Jane Watson.
Poi, come a volte avviene, ho iniziato a seguirla e ad apprezzarla sempre di più. Che sia una brava attrice non l’ho mai messo in dubbio. Col tempo ho imparato ad ammirarla anche da mero punto di vista estetico, nonostante non sia di quella categoria di donne che mi fanno uscire di testa.
Ma in fondo le categorie servono a quel che servono (ossia a poco), ed è senz’altro meglio non porsi particolari paletti, specialmente quando si tratta di bellezza e charme. Quindi sì: ora Kirsten Dunst mi piace.
Nulla da aggiungere alla sua ben conosciuta biografia, se non qualche nota di colore. Per esempio: lo sapevate che Kirsten è per metà tedesca (da parte paterna) e per un quarto svedese (da parte materna)? Ora si spiegano ancor di più certi dettagli, come la pelle chiarissima e i capelli biondi. Ha fatto poi scalpore, qualche anno fa, la sua dichiarazione riguardo all’uso “abituale” di marijuana, ma ovviamente in un certo mondo tutto serve a far clamore.
Quindi meglio lasciarvi con delle belle foto, no?

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Le ospiti di Plutonia: Intervista a Valeria Bilello

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Valeria Bilello 1

Nuovo appuntamento con le interviste al femminile della mia rubrica domenicale, Le Ospiti di Plutonia.La chiacchierata di oggi riguarda una ragazza molto in gamba, sicuramente eclettica, di cui ho già avuto modo di parlare su queste pagine. Mi riferisco a Valeria Bilello: VJ, conduttrice, modella, attrice, regista… e chissà cos’altro ancora.
Visto che adoro le donne che hanno molte cose da dire, è stato per me davvero un piacere fare quattro chiacchiere con lei. Spero e immagino che anche per voi, cari lettori, sarà piuttosto interessante leggere il risultato di questo nostro incontro virtuale.
L’intervista si è tra l’altro svolta in modalità assai singolare: via Twitter. Un’esperienza vincente, che vorrei ripetere in futuro.
Come se non bastasse, sempre grazie alla gentilezza della mia ospite, vi posso anche regalare un po’ di belle foto inedite, che immagino facciano sempre piacere.
Buona lettura e buona domenica!

Quattro chiacchiere con Valeria Bilello

Valeria Bilello 4

Credits to Oscar Cecere (fotografo).

A.: Presentatrice, VJ, attrice… Il tuo futuro è legato al cinema, magari come regista?

Valeria: Se “regista” vuol dire leggere o vivere una storia e non pensare più ad altro, non riuscire a dimenticarla e volerla raccontare perché è necessario e nient’altro ha senso, spero di si. È possibile. Non credo potrei diregere solo per Per il gusto di mettermi dall’altra parte o per darmi un ruolo figo!

A.: Quali sono i registi, i filmmaker e più in generale i creativi di tutti i campi a cui ti ispiri, o che comunque apprezzi maggiormente?

Valeria: Domandone! Tra i registi e filmmaker sicuramente Miranda July, Paul T. Anderson, Harmony Korine. Del passato Antonioni su tutti. Francesca Woodman come fotografa e performer. Lena Dunham di Girls.

A.: Il mio blog si occupa soprattutto di “fantastico” e di immaginifico. Qual è il tuo senso del fantastico, e quanto lo ritieni importante?

Valeria: Elsa Schiaparelli per il suo senso del fantastico sicuramente. Il mio invece appartiene alla realtà, dove accadono cose davvero fantastiche. È proprio nel mondo reale che scopro l’immaginazione. Può essere costantemente superata. Nel bene o nel male.

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A.: In Italia è un momento no per chi si occupa di arte e di creatività. A un giovane consiglieresti di provare all’estero o di lottare qui?

Valeria: Consiglio di partire e poi tornare. Di spargere i loro frutti anche in Italia, di non abbandonarla completamente. Ho visto di recente Girlfriend in a coma, un colpo al cuore.

A.: Che tipo di lettrice sei? Quali sono i titoli, recenti e meno recenti, che citeresti in una tua top 5 preferenziale?

Valeria: Titoli. Pasolini sempre e comunque, in particolare Lettere luterane, On Booze di F. Scott Fitzgerald, Just kids di Patty Smith. Simone de Beauvoir, Tolstoy e Dostojevsky, alternati a opere di amici sempre abbastanza estreme. Non so perché.

A.: Qual è il tuo rapporto col Web, e soprattutto del suo lato social? È un’occasione di confronto o un catalizzatore di emozioni negative?

Valeria: È soprattutto un’occasione di confronto. Diversamente dalla realtà si può decidere di intervenire con i propri tempi, di gestire i propri pensieri con calma o risolutezza. In ogni caso per me il web rimane un buon termometro, sia che si parli di protesta o di lezioni di cucina. Mi piace leggere cosa pensa la gente.

Valeria Bilello 5

Potete seguire Valeria Bilello tramite il suo profilo Twitter.

Un grosso grazie a lei e al suo ufficio stampa per la disponibilità e per la cortesia che mi hanno dimostrato.

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–> Leggi anche: Intervista a Giorgia Würth.

Le altre ospiti di Plutonia

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Le ospiti di Plutonia: Camilla Filippi

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Bresciana, classe 1979, rossa di capelli (il che rappresenta un bonus non indifferente, ammettiamolo).
Sto parlando di Camilla Filippi, attrice italiana, vista in millemila fiction televisive e fortunatamente anche al cinema. Ricordo, tra i tanti film a cui ha partecipato, La Vita che Vorrei (2004), Amatemi (2005), La Cosa Giusta (2009), Febbre da fieno (2010) e La vita facile (2011).
Non lo dico per il gusto di ripetermi, ma anche Camilla fa parte di quella categoria di attrici poco sfruttate dal cinema nostrano, perennemente in attesa di un ruolo all’altezza delle loro potenzialità e della loro versatilità.
In una sua intervista ha dichiarato che, ipoteticamente parlando, le piacerebbe interpretare un personaggio sulla falsariga di Dexter (sì, quello dell’omonimo serial). Il che me la fa stare ancora più simpatica, perché una serial killer donna, a metà tra la psicopatica e il giustiziere, è un personaggio che amerei senz’altro.
Potete anche seguirla su Twitter.

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Le ospiti di Plutonia: Kelly Hu

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In Italia se la ricordano soprattutto nei panni della giapponesina Kaori, protagonista del celeberrimo spot degli anni ’80/’90 per il formaggio Philadelphia.
In realtà Kelly Hu è di discendenza inglese, cinese ed hawaiana, e da quello spot in poi ha collezionato un’invidiabile carriera da attrice, con oltre 30 film all’attivo, molti dei quali inediti nel nostro paese. Tuttavia, pur non riconoscendola come Kaori, l’avete quasi certamente vista almeno ne Il Re Scorpione e in X-Men 2.
Specialista in ruoli action e d’avventura, classe 1968, Kelly Hu è anche doppiatrice, proprietaria del ristorante Basic Bites di Los Angeles, esperta di arti marziali e giocatrice professionista di poker. Modella occasionale, attivista per lo sviluppo della cultura degli americani di etnia asiatica, democratica convinta. Di certo non è una donna che si annoia.
Ed è anche bellissima.

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In Italy we remember her in the role of Japanese girl Kaori, the protagonist of the famous advertising of the Nineties, for Philadelphia cheese.
Kelly Hu is of English, Chinese and Hawaiian descent. From that advertising then has racked up an enviable career as an actress with over 30 films to her, many of them unpublished in our country.
However, while if you not recognizing her as Kaori, you have almost certainly seen her at least in The Scorpion King and X-Men 2.
Specialist in roles of action and adventure, born in 1968, Kelly Hu is also a dubber, owner of the restaurant Basic Bites in Los Angeles, martial arts expert and professional poker player.
But also: occasional model, activist for the development of culture of Americans of Asian ethnicity, democratic sustainer. It is certainly not a woman who is bored.
And yes, she is very beautiful!

Gallery

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Le ospiti di Plutonia: Rinko Kikuchi

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Non sono particolarmente attratto dalle pur bellissime (ed elegantissime) donne dell’estremo Oriente. Proprio per questo quando c’è qualche eccezione sono particolarmente felice di parlarne e di condividere.
Oggi la mia ospite è l’attrice giapponese Rinko Kikuchi, nata a Kanagawa il 6 gennaio del 1981, professionista dal 1999. Dopo una lunga esperienza in patria, dove ha recitato con molti importanti registi, nel 2006 Rinko si fa conoscere anche in Occidente grazie alla pellicola Babel, che le fa ottenere una candidatura all’Oscar.
Da allora la sua carriera è in continua ascesa, tanto da aver ottenuto anche diversi imporanti contratti come testimonial pubblicitario. Su tutti vale la pena ricordare quello per Chanel. Riko è infatti la prima donna asiatica a rappresentare questo brand a livello mondiale.
Comunque state sereni: fra poco la conoscerete tutti grazie al filmone Pacific Rim, dove interpreta la pilota di mecha Mako Mori.
Intanto date un’occhiata al suo particolarissimo sito ufficiale.
Foto!

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Le ospiti di Plutonia: Anna Safroncik

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Volto notissimo al pubblico italiano, Anna Safroncik ha quel fascino magnetico, patrimonio di poche attrici, in grado di ipnotizzare lo spettatore anche senza aver bisogno di proferire parola.
Ucraina (nata a Kiev nel 1981) naturalizzata italiana, figlia di un tenore e di una maestra di danza, la ragazza ha l’arte nel sangue e nel destino. Smentendo chi crede che oramai le attrici siano soltanto delle ragazzotte fortunate e prive di talento, Anna studia recitazione da quando ha sette anni, età in cui venne iscritta all’Accademia Nazionale dello Spettacolo di Kiev. A 13 anni arriva nel nostro paese per cercare affermazione. Dapprima lavora come modella e come miss, ma già nel 2000 debutta al cinema, nel film di Verdone C’era un cinese in coma.
Da allora la sua carriera si è arricchita di tantissimi film e di altre esperienze artistiche, tra cui il teatro, le fiction televisive e i calendari per alcuni noti magazine. Professionale e impeccabile come sanno esserlo soltanto alcune attrice di scuola russa/ucraina, Anna ha classe da vendere, e un portamento che la fa spiccare in ogni contesto, perfino nelle sgangherate e noiose fiction per casalighe prodotte dalla Rai.
Ho trovato questo suo profilo Twitter, che a momento pare però poco utilizzato.
Foto!

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Le ospiti di Plutonia: Intervista a Cristina Riminucci

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CRISTINA

Terza intervista nell’ambito della mia rubrica dedicata alla muse di questo blog.
Dopo Valeria Bilello e Giorgia Wurth, tocca oggi a una ragazza di cui avete spesso sentito parlare, da queste parti, e che è senz’altro una webcelebrity italiana.
Si tratta di Cristina Riminucci, alias Gufina, su cui a suo tempo ho ritagliato una delle eroine del Survival Blog, col nome d’arte di Cristina Riccione.
Cristina è una delle persone più eclettiche che conosco: modella, Suicide Girl, traduttrice, editor di manga, stilista, appassionata di fumetti, amante del latex (ebbene sì), fotografa e… molte altre cose ancora.
Leggendo la sua intervista non potrete fare a meno di rimanere incuriositi, e probabilmente anche ammirati. Anche perché la mia ospite di oggi è soprattutto una freelance realizzata e di successo. Alla faccia di quelli che “no, in Italia non si può”.
Buona lettura!

Quattro chiacchiere con Cristina Riminucci

Cristina Riminucci 4

A.: Ciao Cristina! Ben arrivata sul mio blog. Dunque, io ti conosco come modella, traduttrice di fumetti, stilista di completi in latex, Suicide Girl, fotografa, proofreader… Manca qualcosa in questo ricco curriculum?

CristinaBe’, attualmente sono Editor di Manga… chi più ne ha più ne metta! Sono felicissima, e chi non lo sarebbe? Fare il lavoro che hai sempre desiderato è una rarità, soprattutto in Italia.

A.: Di tutte queste attività quali sono state quali che ti hanno regalato maggiori soddisfazioni, e perché?

CristinaDevo dire che fare i vestitini in latex regala grandi soddisfazioni… soprattutto vedere bellissime ragazze indossarli e fare foto! È un sogno che si avvera. Sembrano quasi delle supereroine!

A.: Sei sempre stata una freelance? È una scelta coraggiosa per un paese come l’Italia, dove a volte anche farsi pagare è un’avventura degna di Indiana Jones. Come te la sei cavata?

CristinaFortunatamente non ho mai avuto problemi con i pagamenti. Certo, la vita da stipendiati con tredicesima e quattordicesima e vari altri benefici (maternità, etc…) dev’essere un sogno, ma… con questi chiari di luna, fare ciò che hai sempre desiderato ed essere pagata regolarmente ogni mese è più di quanto si possa desiderare.

A.: Una curiosità che ho da sempre: cosa ti ha spinto a diventare una Suicide Girl? Com’è stata finora la tua esperienza in quest’ambito?

Cristina: Uh, ho sempre avuto un’autentica adorazione per le Suicide Girls, e una grande invidia (invidia positiva!) per le meravigliose ragazze pubblicate sul loro sito. Con un po’ di impegno, sono riuscita quindi a diventarlo anch’io. Devo dire che da allora mi sono rilassata e mi sono concentrata più sul mio lavoro “normale”, ma negli ultimi tempi mi è tornata la voglia di fare altri set per loro. Mi sento un po’ vecchiotta, ma in fondo potrei ancora piacere, ah ah ah :)

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A.: Il mio blog è un covo di appassionati del fantastico, in tutte le possibili declinazioni. Visto che sei un’esperta di fumetti approfitto della tua presenza per chiederti quali sono le tue testate e le tue saghe preferite.

CristinaHo una – malcelata – passione per Iron Man, che in realtà è più un amore incondizionato per Tony Stark. Non so perché, ma i miliardari affascinanti e stilosi dalla doppia identità mi fanno sempre capitolare. Fosse vero lo sposerei (mi accontenterei anche del suo alter ego “terrestre”, Robert Downey Jr.). E adoro letteralmente i primi volumi dei Fantastici Quattro, soprattutto i vari episodi in cui la Torcia aveva questo rapporto di amore-odio con l’Uomo Ragno, che amava stuzzicare in tutti i modi. Il mio personaggio Marvel preferito, però, è Doop… una specie di fagiolo gigante ultra-potente che parla una lingua tutta sua. Passando ai Manga, ti faccio i nomi di tre autori su tutti gli altri: Akira Toriyama, Rumiko Takahashi e Masakazu Katsura. Ma ti stupirò, il mio fumetto giapponese preferito in assoluto è il poco conosciuto Gourmet, di Jiro Taniguchi. Se non l’hai mai letto, facci un pensierino. Se però poi ti verrà voglia di correre a mangiare al ristorante giapponese non dare la colpa a me!

A.: Sei molto presente sui social network, Facebook in primis. Sicuramente un vantaggio per chi fa dei lavori come i tuoi. Eppure i social sono anche le Terre di Nessuno popolate dai peggiori imbecilli. Qual è la tua esperienza in qualità di ragazza iperconnessa?

CristinaFacendo una somma complessiva di tutte le mie esperienze su internet devo dire che posso dare un voto molto positivo. Ho conosciuto persone splendide, e il computer mi ha permesso di rimanere in contatto con cari amici che altrimenti difficilmente sentirei. Gli aspetti negativi sono sempre dietro l’angolo, ma… come tu ben sai so tenere bene a bada i “molestatori”, ridendone abbondantemente.

Cristina Riminucci 3

A.: Il latex è una tua passione. Lo confesso: piace molto anche a me. Da quando hai deciso di diventare una stilista del latex e come te ne occupi a livello professionale?

CristinaIl latex era da sempre una costosissima passione. È arrivato il momento in cui mi sono detta, “ok, smettiamo di spendere miliardi in completini e cominciamo a farli”. Detto, fatto… ho comprato il latex, mi sono rimboccata le maniche e ogni due settimane sfoggiavo un abitino diverso nel locale dove lavoravo, il Decadence. Inutile dire che è passato poco tempo prima che amiche e non cominciassero a darmi le prime commissioni. Da allora non ho mai smesso anche se, ahimè, spesso il tempo è tiranno e faccio fatica a stare dietro alle reali richieste. Bisognerebbe avere giornate da 36 ore!

A.: Da questi parti sei anche famosa per aver interpretato, almeno a livello estetico, una delle eroine del progetto di scrittura collettiva Survival Blog. Perfino il suo nome, Cristina Riccione, era un chiaro omaggio a te. Cosa ne pensi di questa curiosità? Come l’hai presa?

CristinaQuando me l’hai proposto mi sono sentita sinceramente lusingata! È stato bello leggere le “sue” avventure… è incredibile per me, che in fondo ero la bruttina della classe, diventare la protagonista di qualcosa di tanto carino… che si parli di foto, disegni che mi hanno dedicato o addirittura il tuo blog.

A.: Ultima domanda, che è in verità una richiesta: ci regaleresti la tua foto in cui ti piaci di più, tra le tante per cui hai posato?

Cristina: Ti confesserò una cosa, a settembre dell’anno scorso mi si è resettato il computer (non ho mai capito perché!) e ho perso tutte le mie foto. L’ho presa con filosofia, e ho pensato fosse giusto così. Magari era giunto il momento di cancellare tutti i ricordi e crearne di nuovi. Farò del mio meglio e troverò una bella foto per te!

Cristina Riminucci 6

Dove potete trovare Cristina:

- Facebook: http://www.facebook.com/gufina
- Suicide Girls: http://www.suicidegirls.com/girls/gufina
- Instagram: http://www.instagram.com/venomgufina

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Le ospiti di Plutonia: Intervista a Marta Perego

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Marta Perego 6

La mia ospite di oggi è una ragazza davvero in gamba, con cui condivido una grande passione: la lettura.
E lei, Marta Perego, coi libri ci campa, visto e considerato che presenta una trasmissione decisamente a tema: Ti racconto un libro, in onda su Iris. Per qualche sorta di magia si tratta di uno dei rari magazine televisivi dedicati alla lettura e alla scrittura che funzionano davvero. Questo, in particolare, funziona proprio bene.
A differenza di molti altri personaggi che fingono di essere degli esperti soltanto per guadagnarsi la pagnotta, Marta è davvero una voce autorevole del settore, nonostante la giovane età. La sua bravura non è sfuggita a chi si occupa di TV, tanto che ultimamente è stata “reclutata” anche in una trasmissione che parla di cinema. Scommettiamo che negli anni a venire sentiremo sempre più parlare di lei? Anche perché è senz’altro un volto che buca lo schermo.
Oggi è per me un grande piacere presentarvela, con una bella e ricca intervista.
Buona lettura!

Intervista a Marta Perego

Marta Perego 1

A.: Ciao Marta, benvenuta sul mio blog! Per chi ancora non ti conoscesse, tu presenti il magazine televisivo Ti racconto un libro, in onda su Iris. A parere mio è l’unica trasmissione italiana in grado di parlare di libri e di editoria nei modi e nei toni giusti. Come sei finita a occuparti di libri in TV?

Marta: A volte il destino incrocia i desideri e questo è stato il mio caso. Mi occupavo di Libri e Spettacolo per Class Cnbc quando è partita la collaborazione di Class con Mediaset. E da lì è nato Ti racconto un libro.

A.: Inutile far finta di niente: la situazione italiana, per quel che concerne i libri, è disastrosa. Pochi leggono (ma per contro molti sognano di scrivere) e pochissimi sanno scegliere cosa leggere. Tu che conosci bene il settore cosa ne pensi? Hai qualche idea su come uscire da questa situazione di eterno stallo?

Marta: Penso che come in molti altri settori la situazione sia molto difficile. In più l’editoria deve fare i conti con la rivoluzione digitale e le nuove abitudini di lettura che coinvolgono soprattutto le generazioni più giovani. Credo che si debba aprire gli occhi e smettere di lamentarsi. Conservare la qualità, difenderla con i denti, le unghie e il cervello ma aprirsi al nuovo. Anche pensando a nuove “forme” di libro.

A.: Il mio blog si occupa principalmente di lettura del fantastico, di speculative fiction. Generi che vanno fortissimo in tutto il mondo, ma che in Italia arrancano, imprigionati da quella che un mio amico chiama “la dittatura del realismo”. Tu che rapporto hai con la narrativa dell’immaginario?

Marta: Purtroppo qui Alex non ti renderò felicissimo perchè non è un genere che seguo particolarmente. Ho letto i grandi classici, uno su tutti Philip Dick ma preferisco altri generi. Posso dire… preferisco gli eroi del quotidiano ai supreroi. Non so se c’entra, ma mi piace come concetto.

Marta Perego 7

A.: Chi parla di libri di solito è affascinato anche dalla scrittura. Hai mai pensato di poter scrivere qualcosa di tuo? Se sì, su che genere di libro di orienteresti?

Marta: Ci ho pensato molte volte. Ho anche diversi progetti. Mi orienterei (e mi orienterò quando la tv mi lascerà un po’ più di tempo) verso un genere non necessariamente fiction. Ci sono molti scrittori bravi a inventarsi storie e che io amo leggere. Io in un eventuale ruolo di scrittrice preferirei non abbandonare del tutto la mia vocazione giornalistica del “racconto di vite di altri”….. in effetti è l’unica cosa che da sempre ho voluto raccontare. Sia in tv che in un libro.

A.: Da grande esperta non puoi proprio sottrarti a questo giochino: cita cinque titoli di libri (romanzi, saggi, fumetti, quello che vuoi) che hai letto e adorato in questi ultimi mesi, e che ti senti di consigliare.

- La verità sul caso Harry Quebert: quando un libro di grande successo è anche un grande libro. Una trama perfetta che vi lascia incollati alle pagine. Ma anche grande spessore narrativo. Non fatevi ingannare da quello che dicono: è soprattutto un libro sui libri, poi un noir
- La sposa in nero di Cornell Woolrich: un grande noir classico americano diventato poi uno dei film di Truffault che preferisco. Recuperatevi sia il libro che il film, un viaggio nel passato e nell’eleganza della scrittura.
- NW di Zadie Smith. Lo sto leggendo ora. Zadie Smirh è una grande narratrice del contemporaneo. Non a caso il suo è un “realismo isterico”… vizi, manie e quotidianità. Un romanzo che racconta l’oggi come in pochi sanno fare.
- Vite che non sono la mia di Emmanuel Carrere. In realtà l’ho letto un paio di anni fa, ma è il miglior libro dell’autore di Limonov. E forse uno dei migliori romanzi che abbia mai letto.
- Schiavo d’amore di Somerset Maugham. Sarà il mio classico dell’estate. Ho già letto Il filo del rasoio. Mi preparo ad un altro viaggio nella psiche e nella grande letteratura.

Marta Perego 5

A.: Internet è una ricca fucina di progetti letterari non canonici, che coinvolgono un gran numero di persone. Parlo di romanzi collettivi, Round Robin, blog novel a puntate, forum di scrittura, concorsi indipendenti etc etc. Cosa ne pensi di questo sottobosco estremamente variegato, di cui i media tradizionali parlano pochissimo?

Marta.: Penso che come ogni forma di espressione e narrazione siano da apprezzare, seguire e raccontare. Mi sento di dire una cosa: non basta autopubblicarsi un racconto per essere scrittori. Ci vuole costanza, talento, serietà. La domanda è, e la faccio a voi, prima erano editor e editori che giudicavano chi far “diventare scrittore”, oggi tutti possono scrivere, pubblicare, farsi notare superando anche limiti e barriere (sbagliate forse, e a volte anche terribilmente distorte, soprattutto in un periodo di crisi come questo) che un sistema, come quello editoriale, può avere all’ingresso. Ma chi giudica? Il pubblico? Il popolo del web? Giudicare è necessario?
Come avrete capito… su questo tema sono molto “riflessiva”. In generale mi sento di dire: ben vengano nuove forme di espressione e distribuzione, attenzione però alla qualità.

A.: Permettimi un complimento: sei la dimostrazione vivente che gli appassionati di libri non sono persone noiose e snob come spesso qualcuno se le immagina (ovviamente basandosi sui più orridi cliché). Anche sugli scrittori ci sono molti, troppi stupidi preconcetti. Tu che ne hai intervistati molti, potresti rivelarci quali sono i più folli e divertenti che hai conosciuto?

Marta: Ahah grazie per il complimento!
Sì ne ho conosciuti veramente tanti. Ti regalo una top 5 delle cose più divertenti/belle/toccanti che ho visto/sentito
- I calzini bianchi di Safran Foer a 40 grandi a due passi dai Faraglioni di Capri (ahhh con i mocassini!)
- Jonathan Coe arrivato a Pordenone a inizio ottobre vestito di bianco con il panama convinto di mangiare ricci di mare (ma non siamo in Italia scusa?)
- L’abbraccio di Yehoshua alla moglie che sta con lui da 40 anni e che lo accompagna dappertutto
- Dan Fante che mangia gomme alla nicotina incessantemente e vuole con la scrittura “entrare nel cervello delle persone”
- La casa di Amos OZ a Tel Aviv, piena di libri e il suo caffè caldissimo, nerissimo e lunghissimo. Un uomo cortese che ad ogni giornalista che lo intervista dice “complimenti per le domande”.

In effetti, faccio un lavoro meraviglioso.

Marta Perego e Nick Hornby

Marta Perego e Nick Hornby

Marta Perego è giornalista di libri e di cinema. Scrive e conduce su IRIS MEDIASET “Ti racconto un libro” (in onda tutti i giovedì alle 15) e, con Christian Mascheroni, Adesso Cinema! (in onda il giovedì alle 23.30, il sabato alle 16 e la domenica alle 12.00).
Potete seguirla su Twitter, dove è molto attiva: https://twitter.com/marta_perego

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Le ospiti di Plutonia: Morena Salvino

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Morena Salvino 8

Morena Salvino, nata a Milano, nel 1978.
Attrice, modella e showgirl. Nonché una delle donne più interessanti e peggio valorizzate dalla televisione italiana.
Troppo elegante, troppo particolare per essere proposta come l’ennesima soubrette gommosa e artefatta, la Salvino ha comunque una carriera notevole nel suo curriculum. Il grande pubblico la conosce grazie a diversi spot promozionali, e infine col quiz preserale Passaparola (stagione 2002/03), rito pagano dell’italiano teledipendente.
Morena partecipa poi a fiction, film e trasmissioni di varia natura ma, come vi accennavo in apertura, resta la sensazione che sia stata sottovalutata, mal sfruttata. Con un volto così particolare dovevamo come minimo vederla in qualche kolossal. E invece no. Perché da noi, in TV e nelle produzioni cinematografiche, lavorano dei grandi incompetenti. Qualcuno deve pur dirlo.
Vi lascio a una bella carrellata di foto.
Se vi va potete anche dare un’occhiata al sito ufficiale, oppure, meglio ancora, al suo carinissimo blog di cucina.

Morena Salvino Gallery

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Le ospiti di Plutonia: Claudia Schiffer

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Claudia Schiffer 6

Supermodella tedesca, classe 1970, personaggio celeberrimo nel jet-set di fine anni ’80 e per tutti gli anni ’90.
Comparsa su centinaia di riviste, testimonial di un’infinità di brand, marchi e pubblicità, Claudia Schiffer è uno dei primi nomi (se non IL primo) che ci viene in mente quando pronunciamo la parola “modella”.
Alta 1.81, bionda, non particolarmente mondana né eccessivamente trasgressiva (al contrario delle colleghe Naomi Campbell e Kate Moss), Claudia è apprezzabile anche per questo suo essere affanscinante e sensuale senza dover ricorrere allo scandalo triviale, al gossip da cronaca giudiziaria.
Attualmente si occupa di una marea di progetti: dai corsi di ginnastica aerobica alla gestione della catena di ristoranti Fashion Cafè. Non ha nemmeno abbandonato il mondo della moda, visto che ogni tanto posa ancora per prestigiose riviste. Inoltre è passata anche dall’altro lato della barricata, lanciando una linea di capi in cashmere.
E poi sì: ho sempre avuto un debole per lei.

Claudia Schiffer gallery

 

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Le ospiti di Plutonia: Rihanna

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rihanna 2

Ultima ospite del blog, prima della mia partenza per le vacanze.
Mi sono detto “ma sai quanti avranno da ridire se proporrai un articolo su Rihanna? Soprattutto i radical chic“.
E infatti, eccola qua. Tra l’altro non è certo la prima volta che viene citata su Plutonia (vedi per esempio la recensione di Battleship), quindi su di lei ho già accennato qualcosa.
Vale la pena ribadire, in riassunto, che giudico Rihanna una bellissima donna, con una bellissima voce, ma con un stile decisamente… rivedibile. Ma immagino che uno dei punti di forza del suo successo sia anche nel suo essere un po’ eccessiva (che poi, paragonata alle altre cantanti che son venute dopo, Rihanna pare una contessa inglese).
Comunque la nostra bella barbadiana (nata nelle Barbados), a soli 25 ha vinto tutto quello che poteva vincere, e ha guadagnato qualche vagonata di denaro, a mio parere pure meritatamente.
Quindi, troll, rodetevi pure il fegato, tanto a lei non frega nulla.
Foto, come se piovesse (e pure hot, visto che non fa abbastanza caldo!)

Rihanna Gallery

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Strane case per Ferragosto

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 Case 7 - Mushroom House (Ohio)Ferragosto.
Se tutto va come dovrebbe andare, io sarò lontano dal computer, da casa mia, dall’Italia.
E proprio alle case dedico questo mio post di oggi. Vi propongo infatti una gallery di strane abitazioni, tutte realmente esistenti, situate alle più disparate latitudini di questo nostro sorprendente mondo.
Alcune sono talmente bizzarre che la sola idea di abitarle pare folle, eppure qualcuno ha scelto di farlo. Ancor più strani sono gli architetti che le hano costruite, a voler ben guardare.
Del resto il mondo è bello perché è vario, e questo piccolo angolo di blogosfera ha sempre dato la preferenza agli strambi che non agli impeccabili, ineccepibili e noiosissimi normali.
Buon Ferragosto.

Strane case in giro per il mondo

 

Upside Down house (Polonia) Aura Residence (Cipro) Stone Age home (Portogallo) UFO Style Houses (Taiwan) Egg House (Belgio) Crooked House (Polonia) Fallingwater house (Pennsylvania) Kvivik House (Isole Faroe) Mushroom House (Ohio)

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Le ospiti di Plutonia: Tania Cagnotto

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Tania Cagnotto 1

Terza ospite di agosto, il mese più caldo dell’anno.
Come non concedersi un bagno rinfrescante? E Tania Cagnotto di tuffi se ne intende parecchio. Nata il 15 maggio del 1985, figlia del grande tuffatore Giorgio Cagnotto, la bella e brava bolzanina è da qualche anno uno dei nomi in vetrina dello sport olimpico (e non solo) nazionale.
Dopo essersi imposta nei campionati giovanili e in Europa, Tania è diventata una campionessa a livello internazionale, culminando la sua carriera con una medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali di Montreal nel 2005. Successo bissato poi nel 2007 a Melbourne. Nel 2009 conquista invece la prima medaglia d’argento nel tuffo in sincro. Lo fa a Roma, in occasione dei mondiali 2009, insieme a Francesca Dallapé.
Bella e non montata, fa un po’ da contraltare a Federica Pellegrini, più sovraesposta mediaticamente e non a tutti simpatica.
Recentemente Tania Cagnotto ha posato anche per Playboy Italia (foto non molto hot, a dire il vero). Gli scatti migliori li potete vedere nella gallery che accompagna questo mio post.
Buona domenica!

Tania Cagnotto Gallery

Tania Cagnotto 2 Tania Cagnotto 3 Tania Cagnotto 4 Tania Cagnotto 5 Tania Cagnotto 6 Tania Cagnotto 8 Tania Cagnotto 9 Tania Cagnotto 1 Tania Cagnotto 7

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Le ospiti di Plutonia: Selma Blair

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Selma Blair 9

Selma Blair (Southfield – Michigan, 23 giugno 1972) ha un curriculum che conta qualcosa come venticinque presenze importanti in altrettanti film, nonché delle comparsate più o meno lunghe in sei noti serial televisivi, tra cui Xena, Friends.
Tutti noi la ricordiamo però soprattutto nel ruolo della pirocineta Elizabeth Sherman, agente del BPRD, nei due film basati sulle avventure di Hellboy.
Un ruolo che l’ha fatta entrare per sempre nel cuore dei tanti fans del fantastico, nonché in quelli del ragazzo-demone protagonista della saga in questione.
Attrice meritevole e capace, meriterebbe maggiori occasioni e ruoli ancora più importanti di quelli già interpretati. E, sì, perché no: vorrei anche rivederla nei panni di Liz Sherman. Ma ci sono speranze per un terzo capitolo di Hellboy? Chi lo sa.
Nel mentre accontentiamoci di questa gallery di foto.

Selma Blair photo gallery

 

Selma Blair 7 Selma Blair 8 Selma Blair 3 Selma Blair 2 Selma Blair 1 Actress Selma Blair sports new hairdo at the premiere of  film "Pan's Labyrinth" in Hollywood Selma Blair 9 Selma Blair 5 Selma Blair 4

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Le ospiti di Plutonia: Pamela Colnaghi

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Pamela Colnaghi as Gin Rei

La mia ospite di oggi è la più famosa cosplay italiana, la brianzola Pamela Colnaghi.
Modella, pittrice, grande esperta di make up, Pamela è stata una delle prime (e rare) cosplay che ho trovato in Rete. Dico “rare” perché il settore è molto variopinto, molto giocoso, ma i veri professionisti sono in realtà pochissimi. Sì, perché anche vestirsi come il personaggio di un fumetto, o di un videogioco, richiede impegno, talento e bravura. E Pamela ha tutte queste doti, oltre una bellezza assoluta, oserei dire totale.
Di Pamela vi segnalo il sito ufficiale, dove potete trovare un bel po’ di foto (sia come modella che come cosplay). Fateci un giro, ne vale la pena.
E ora vi lascio con la consueta gallery di mia scelta, augurandovi buona domenica.

Pamela Colnaghi Gallery

 

Pamela Colnaghi as Sayaka Pamela Colnaghi as Mai Pamela Colnaghi as Lei Fang Pamela Colnaghi as Lamu Pamela Colnaghi as Kelly di Occhi di Gatto Pamela Colnaghi 1 Pamela Colnaghi 2 Pamela Colnaghi as Gin Rei 2 Pamela Colnaghi as Gin Rei

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